Ghiaccio Rosso

Film misterioso come la giovane donna protagonista.
Sembra dormire, svegliarsi, camminare, disegnare, voltarsi pensando d’essere seguita.
Nell’entrare e nell’uscire.
Contro i muri.
Sguardi ossessivi in macchina.
Film misterioso come il buio della notte, dove l’immagine ha il potere di evocare il suono che non c’è…
Pure immagini come una sonata per immagini senza suoni, dove spicca Astrid Ardenti che sembra una nuova Blanche Sweet.
Il silenzio riempie di rumori mentali lo spazio. Percorsi e attraversamenti. Macchina da presa fissa o in cameracar bui, notturni, per mostrare la giovane donna in una notte senza fine dove l’assenza è pregnante. Richiamo a specchio con la macchina da presa… “La paura la costringeva a non pensare. Gesti quasi automatici, mentre fissava la porta che sembrava schiudersi.
Desiderio di sonno. Di calma… Un’ansia primordiale la attanagliava…” Triste… Malinconica… Se ne va…

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